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Chiesa della Madonna di Costantinopoli



Le uniche notizie che si hanno sulla Chiesa della Madonna di Costantinopoli sono quelle contenute nell’epigrafe latina su una delle pareti interne contenente il racconto storico del Santuario.

Chiesa della Madonna di Costantinopoli


CONTENUTO DELL’EPIGRAFE IN ITALIANO
Troiano Martino ricostruì, dalle fondamenta questa Chiesa per sua personale devozione e generosità, nel paese di Plataci, nell’agro della Calabria citeriore, che in origine era stata denominata di S. Maria di Costantinopoli. Essendo stato costituito, in essa un diritto familiare di patronato, nell’anno 1706, la ricostruirono e l’ arricchirono, carente per l’antichità, i fratelli Andrea e Agostino Troiano, discendenti in linea diretta dal fondatore, Troiano Martino. A costoro fu confermato, in perpetuo, il medesimo diritto di patronato con la VI delle bolle della Curia diocesana Cassanese, dal santo e reverendo (?) Consiglio. I successori della medesima famiglia Martino, ottennero anche, questo diritto fino all’anno 1791. Nel qual tempo, intanto, il sacerdote Don Pietro Trojano amministrava la chiesa in forza del medesimo diritto. I moderatori dell’Università (comune o provincia), osarono controbattere il diritto affermando che esso spettava all’Università, ma essendo circolate tutte queste voci, nella Calabria Citeriore, il medesimo sacerdote Pietro Trojano, fu destituito affinché lasciasse la chiesa di S. Maria di Costantinopoli ai suoi eredi e posteri come perenne monumento del medesimo patronato familiare. Pietro Trojano, nell’anno 1795, restituì la chiesa in forma migliore e ad un eleganza più spedita. Ser Nicola La Padula fece l’opera di stuccamento nell’anno 1795.

CONTENUTO ORIGINALE DELL’EPIGRAFE IN LATINO
D.O.M.
Trojanus Martinus olim hanc aedem initio iam S.Mariae Costantinopolis (!) vocitatem (!)in oppido Platano agri Citerioris Calabriae pro sua pietate ac munificentia a fundamentis excitavit familiari. In ea iure patronatus costituto dein anno CID DCC VI (1706) vetustate iam labefactatam instaurarunt ditaruntque Andreas et Augustinus Trijanus fratres recta ab Trotano Martino fundatore linea discentes, quibus diecesanae (diocesanae) Curiae Cassanensis bullarum VI idem iuspatronatus as S.R. (Serenissimi Regis? ) consilio confirmatum in perpetuum fuit, quod iurus etiam obtinuere eiusdem familiae Martinae successores ad usque annum CID ID CC XCI (1791) : quo quidem tempore praesbyterum Petrum Trojanum ab eodem ad eodem (sic !) iure patronatus deiicere per vim ausi sunt Universitatis Moderatores, id ipsum ius ad Universitatem spectare obtendentes, atcunctis in S.C. (=Serenissima Curte?) undique ventilatis idem praesbyter Petrus Trojanus in itegrum ius patronatus restitutus tandem aedem S. Mariae Costantinopolis inscriptam, ut haeredibus posterisque suis perenne huiusmodi familiaris patronatus monumentum relinqueret, ad meliorem formam et cultiorem elegantiam restituit anno reparatae salutis CID ID CC XCIV (1794). (Alia manu) .Ser Nicola S.L. Padule albarium opus fecit A.D. (Anno del Signore)1795.


STEMMA DI PLATACI SITUATO NELLA CHIESA S. MARIA DI COSTANTINOPOLI
Campo di ciel, all’albero di verde (simbolo della vita e della salvezza dal nemico), fustato al naturale e sostenuto a sinistra dal leone d’oro (il nemico turco che si avventa), con entrambe le zampe anteriori appoggiate sul tronco, esso albero accompagnato a destra da tre stelle di otto raggi d’oro (simbolo della madre di Dio che protegge ) davanti al mare.