Accesso ai servizi



Alfabeto albanese

L’alfabeto albanese prima di essere elaborato definitivamente a Monastir nel 1908, da una commissione di esperti linguisti, fu studiato anche da eminenti studiosi della nostra Arbëria, nel Congresso Linguistico svoltosi a Corigliano nell’ottobre del 1895, tra cui Girolamo De Rada, Pietro Camodeca De’ Coronei, Demetrio Chidichimo di Plataci ed altri autorevoli componenti.
Prima della stesura definitiva, gli Albanesi per scrivere la loro lingua si servivano degli alfabeti allora conosciuti, compreso quello greco, per una corretta e quanto più fedele sua trascrizione.

L’alfabeto albanese è composto da trentasei lettere, tra cui sette vocali: a-e-ë-i-o-u-y e ventinove consonanti: b-c-ç-d-dh-f-g-gj-h-k-j-l-ll-m-n-nj-p-q-r-rr-s-sh-t-th-v-x-xh-z-zh.

a: questa vocale ha un suono abbastanza aperto nella parlata di Plataci e si pronuncia come in italiano. Es.: arr/ë-a (noce); asht-i (osso).

b: anche questa labiale si pronuncia come in italiano. Es.: bekim-i (benedizione); bar-i (erba); buk/ë-a (pane); bisht-i (coda).

c: questa dentale si pronuncia come la z in “pezzo”. Es.: ca (alcuni); cimb-i (pizzicotto); cop/ë-a (pezzo).

ç: si pronuncia come la c in “ciao”. Es.: ç’ (che, che cosa); çik/ë-a (pezzo, po’); maç-i (gatto).

d: come la d in italiano. Es.: diell-i (sole); der/ë-a (porta); dardh/ë-a (pera); dor/ë-a (mano); dash-i (montone).

dh: questa doppia si pronuncia frapponendo, con delicatezza, la lingua tra i denti. Es.: dhi-a (capra); dhëmb-i (dente); dhe-u (terra).

e: questa vocale ha un suono largo e si pronuncia come in italiano. Es.: elb-i (orzo).

ë: ha un suono semi muto somigliante ad a (dolce). Es.: ëmbëlsir/ë-a (dolce); ënd/ërr-rra (sogno).

f: questa fricativa si pronuncia come in italiano. Es.: far/ë-a (seme); fat-i (destino); fem/ër-ra (femmina); fi/k-ku (fico); flutur-a (farfalla).

g: è una gutturale che davanti alle vocali a-ë-o-u, si pronuncia come in italiano. Es.: gaz-i (risata); gur-i (pietra); gusht-i (agosto);
grumbu/lllli (mucchio, cumulo);. Mentre davanti alle vocali e-i prende il suono di gh come nella parola “ghianda”. Es.: nge-ja (tempo).

gj: è un suono intermedio tra gi e ghi. Es.: gjel-i (gallo); gjarp/ër -ri (serpente).

h: è una consonante aspirata. Es.: hekur-i (ferro); hën/ë-a (luna); hare-ja (gioia); hund/ë-a (naso).

i: ha un suono stretto e si pronuncia come in italiano. Es.: fik-u (fico).

j: semivocale che si pronuncia come la i in italiano, ma in modo più marcato. Es.: jet/ë-a (vita), jam (essere), jap (dare), jo (no).

k: questa gutturale, davanti alle vocali a-e-o-u si pronuncia come la c dura in “cane”. Es.: kalë-i (cavallo). Invece, davanti alle vocali e-i si
pronuncia come la ch di “chiesa”. Es.: kez/ë-a (diadema nuziale).

l: linguale che si pronuncia come la gl dell’articolo “gli”. Es.: lib/ër-ri (libro); lis-i (albero); lop/ë-a (mucca).

ll: si pronuncia come la l in “lana”. Es.: moll/ë-a (mela); .

m: labiale che si pronuncia come in italiano. Es.: mur-i (muro); mi-u (topo).

n: si pronuncia come in italiano. Es.: nip-i (nipote); nofull-a (guancia).

nj: si pronuncia come la gn in “gnomo”. Es. një (un); njëherë (un tempo, una volta).

o: ha un suono aperto e si pronuncia come in italiano. Es.: ofiçin/ë -a (officina).

p: si pronuncia come in italiano. Es.: pëllumb-i (colombo); përrall/ë-a (racconto).

q: è un suono intermedio tra ci e chi. Es.: qep/ë-a (cipolla); qiri-u (candela).

r: questa gutturale si pronuncia, delicatamente, come nella parola “regalo”. Es.: der/ë -a (porta).

rr: si pronuncia con forza come nella parola “ramarro”. Es.: rrot/ë -a (ruota).

s: si pronuncia come in italiano. Es.: sëmurë (malato); sit/ë-a (setaccio).

sh: palatale che si pronuncia come la sc in “scena”. Es.: shat-i (zappa); shi-u (pioggia).

t: consonante che si pronuncia come in italiano. Es.: taks (promettere); tapet-i (tappeto), teat/ër-ri (teatro).

th: doppia che si pronuncia posando leggermente la lingua fra i denti come nell’inglese “think”. Es.: thes-i (sacco); thik/ë-a (coltello).

u: vocale che ha un suono chiuso e si pronuncia come in italiano. Es.: unaz/ë-a (anello); udh/ë-a (strada).

v: fricativa che si pronuncia come in italiano. Es.: ver/ë-a (vino); viç-i (vitello).

x: consonante che si pronuncia come la z in “zero”. Es.: xixëllonj/ë-a (lucciola); xix/ë-a (scintilla).

xh: gutturale che si pronuncia come la g in “getto”. Es.: xhelozi-a (gelosia).

y: si pronuncia come “u” francese, si noti però che presso gli Arbëreshë (Italo –Albanesi) questa vocale si legge “i” semplice. Es.: yll-i
(stella); yt (tuo); ynë (nostro).

z:dentale che si pronuncia come la s in “rosa”. Es.: zjarr-i (fuoco); zog-u (uccello); zem/ër -ra (cuore).

zh: linguale-palatina che si pronuncia come la j francese in “joli”. Es.: gozhd/ë -a (chiodo).