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Plataci: origine del nome

L’origine del nome potrebbe averla acquisita in Italia prima della trasmigrazione shqiptara, essendo Platachi (Plataci) già casale di Cerchiara, quando sono giunte le colonie albanesi nel sito. Ma è probabile anche che l’originaria denominazione sia stata trasformata in Pllàtni dagli stessi Albanesi o da alcuni Arvaniti (greco - albanesi) giunti anch’essi in loco prevalentemente da Corone e Modone (Peloponneso) o da uno dei loro villaggi della stessa etnia: Plàtani nell’Eubea; Plàtana nel Peloponneso (antica Morea); Plàtanos nel Golfo di Corinto; Plàtia nell’Attica, a ricordo della loro terra. A Plataci avrebbero trovato asilo anche gli abitanti della regione albanese di Gramsh, a sud - est di Tirana, da cui si è originato e diffuso il cognome Gramsci (o Gramisci) le cui famiglie, molte delle quali nobili, hanno dato vita nel tempo agli antenati del grande politologo italo-albanese Antonio; nonché gli Epiroti, dopo la morte di Scanderbeg ad Alessio (1468) e la presa di Kruja (1478) da parte dei Turchi, giunti al seguito di Giovanni, figlio dell’eroe albanese Scanderbeg, per sfuggire agli Ottomani e insediarsi sulle coste ioniche della Calabria accordate da Ferdinando d’Aragona per stabilirsi in comunità, o per fondarne altre.

Etimologicamente, potrebbe derivare anche dalla parola greca Platania, “bosco di platani” (alberi autoctoni della famiglia degli aceri orientali), o forse dal termine latino Plateacium, risalente al classico Platea, che significa “agro non coltivato, luogo vuoto” per il fatto che il suo territorio era alquanto brullo e abbandonato.

** Ricerche e Studi di Costantino Bellusci